Camillo Cortellini – Le messe

CAMILLO CORTELLINI
Le Messe – Edizione integrale
Tactus TC 560380 World Premiere Recording (2017)

L’eccellenza della scuola polifonica Rinascimentale italiana si rispecchia in questo cofanetto nell’opera di un compositore di area bolognese: Camillo Cortellini. La raccolta completa delle sue messe ci fa conoscere quanto la scuola bolognese, anche attraverso compositori a tutt’oggi meno conosciuti (rispetto ad esempio ai grandi nomi della scuola romana o veneziana), sia giustamente oggetto di una importante rivalutazione storica. La «Messa Bolognese» di Cortellini è infatti un importante anello di congiunzione tra lo stile tardo rinascimentale e quello barocco (alcune di esse saranno tra le prime ad essere composte nello stile «concertato»). Le dodici Messe si distribuiscono in tre sillogi : 1609, 1617 e 1626.

Camillo Cortellini - Le Messe - Edizione Integrale

Scheda informativa sul compositore e l’ambiente musicale bolognese

Camillo Cortellini nasce a Bologna il 24 gennaio del 1561, figlio del musicista Gaspare detto “il viola” erediterà dal padre il mestiere ed il soprannome venendo appellato fin dalla giovinezza “il violino”. A Gaspare Cortellini, già impiegato presso il Concerto Palatino della Signoria di Bologna nei primi anni di vita di Camillo, si deve l’avviamento del figlio alla musica sia, com’è probabile, per proprio insegnamento sia per l’affidamento di questi alle cure di Alfonso Ganassi, all’epoca anch’egli impiegato nel Concerto Palatino. La prima data certa in cui abbiamo notizia dell’attività professionale del giovane Cortellini è il 26 febbraio 1577, data in cui entrò a far parte del Concerto della Signoria in sostituzione del padre. Da lì in poi, a parte una parentesi mantovana di cui non sappiamo quasi nulla, Cortellini pubblicherà 3 libri di madrigali tra il 1583 e il 1586, per poi trovare la sua vera vocazione nella musica sacra pubblicando tra il 1595 e il 1627 tre raccolte di messe, due di salmi, una di magnificat, una di litanie. Nel 1593 viene eletto cantore nella prestigiosa cappella di San Petronio, dove presterà la sua opera fino alla morte, avvenuta nel 1630, con una interruzione tra il 1608 e il 1610. L’ultimo avvenimento di rilievo nella sua vita è l’adesione in data posteriore al 1622 all’Accademia dei Filomusi, prestigiosa istituzione cittadina di cui era principe Adriano Banchieri e che vantava tra gli accademici stranieri anche Claudio Monteverdi.

L’importanza nella storia della musica di Camillo Cortellini, che si sa essere stato richiesto alla corte dei Gonzaga prima che la scelta cadesse su Monteverdi, è ancora tutta da valutare; la sua figura rientra ad oggi tra quelle non ancora studiate approfonditamente, ma le notizie che lo riguardano inducono a pensare che valga la pena conoscerne meglio l’opera e le vicende biografiche. Cortellini fu autore della prima opera stampata a Bologna: si tratta del secondo libro dei madrigali del 1584 per i tipi dello stampatore Giovanni Rossi. Cortellini è stato anche il primo a stampare quello che rappresenta il primo esempio di Messe concertate a Bologna con la raccolta del Secondo Libro di Messe del 1617, di valore storico oltre che artistico in quanto riporta una pagina di avvertenze in cui vengono riportate chiaramente le modalità di esecuzione.

Delle Azioni rappresentate in musica per la Porchetta in Piazza Maggiore a Bologna il 24 Agosto del 1627 nell’occasione della consueta festa della “Porchetta” ci rimane purtroppo solamente il libretto, ma indicano un ritorno di Cortellini alla produzione profana di carattere “civile”, dopo più di trent’anni compositivi dedicati alla musica sacra.

L’ambiente culturale e in particolare quello poetico metteva in relazione in maniera circolare rapporti fra Venezia, Mantova e Bologna, città quest’ultima a cui inoltre va attribuito un ruolo importantissimo di avamposto settentrionale della cultura romana. Ma a Bologna va comunque ascritta un’identità autonoma, in campo musicale, sia nella produzione sacra che in quella profana, grazie all’attività della Cappella musicale S. Petronio e alla “Cappella Palatina” della Signoria in cui furono impegnati illustri musicisti e strumentisti: in particolare tra la fine del XVI secolo e il XVII secolo si possono fare i nomi dei maestri di Cappella Domenico Ferrabosco, Bartolomeo Spontone, Andrea Rota, Girolamo Giacobbi, Maurizio Cazzati (che fra l’altro diede un’organizzazione importante all’organico di S.Petronio) e Giacomo Antonio Perti: a ragion veduta si può parlare soprattutto nel XVII secolo di una scuola bolognese vocale e strumentale. E fu proprio nella produzione sacra che Cortellini nell’ambiente bolognese espleta un ruolo fondamentale: alcune sue messe sono fra le prime in Italia nello stile “concertato”. [Rossana Dalmonte e Pier Paolo Scattolin]

L’edizione discografica è stata realizzata grazie alla partecipazione di alcuni cori bolognesi e di qualificati cori italiani:

Coro Euridice e Coro da Camera di Bologna dir. Pier Paolo Scattolin, Coro Eclectica dir. Cristian Gentilini e Michele Napolitano, Cappella Musicale della Basilica S. Petronio dir. Michele Vannelli; Coro Histonium di Vasto dir. Luigi Di Tullio, Coro Super partes di Roseto degli Abruzzi dir. Carmine Leonzi, Coro Città di Roma dir. Mauro Marchetti, Vocalia Consort di Roma dir. Marco Berrini, Studium Canticum di Cagliari dir. Stefania Pineider, Coro Polifonico S. Antonio Abate di Cordenons dir. Monica Malachin), che hanno interpretato con grande varietà di organici il corpus delle Messe.

Recensioni

https://www.farcoro.it/2021/07/10/alla-riscoperta-di-camillo-cortellini/

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