Trenodia

PIER PAOLO SCATTOLIN
Trenodia
ovvero “[se]… questo è l’uomo”

Oratorio “laico” in cinque parti
Parodo – Preludio,
Frammenti – Trenodia 1,
Echi – Trenodia 2,
Per non dimenticare – Trenodia 3,
Esodo – Catarsi
per voce recitante, soli (Soprano e Contralto),
Coro voci bianche, Coro (SATB),
Orchestra (archi, 2 flauti, armonica a bocca, fisarmonica),
Strumenti antichi (violino, 3 viole da gamba, 4 flauti dolci, 2 arciliuti), Percussioni (campane tubolari, campane tibetane, tamburello, tamburo rinascimentale, rullante)

Trenodia

Descrizione dell’opera

L’opera è eseguibile anche come pièce scenica in cui i testi recitati e la musica vocale e strumentale si alternano accompagnati da una scarna ed essenziale coreografia.
La parte recitata su cui è costruito un sobrio itinerario drammaturgico – a tratti quasi evanescente e onirico – è costituita dalla lettura di una miscellanea di poesie e prose scritte da poeti e soldati che parteciparono o che scrissero sulla Grande Guerra (Carlo Emilio Gadda, Piero Jahier, Emilio Lussu, Paolo Monelli, Aldo Palazzeschi, Edoardo Sanguineti, Renato Serra, Giuseppe Ungaretti).
La musica è stata composta da Pier Paolo Scattolin nel 2017: oltre al materiale musicale originale riecheggiano in maniera evocativa anche frammentarie citazioni di alcune melodie che erano cantate nella “ordinaria consuetudine” della vita di trincea durante le pause spesso lunghe e alienanti dell’aberrante attività bellica.

Trenodia non è un “musical” commemorativo, ma uno spazio temporale e sonoro di riflessione sull’agire dell’uomo, sulle motivazioni, sulle reazioni e la visione della guerra da parte del soldato che danno luogo ad atteggiamenti così significatamente diversi da quelli degli alti ufficiali al comando e che mettono a nudo le squallide strategie del potere politico. In quest’oratorio la guerra è lapidariamente presentata come sofferta condivisione dei soldati di un’esperienza negativa, in cui il potere appare totalmente alieno da un’interpretazione logica della vita ed effigiato  in una tragica dimensione di monstrum.
La composizione si muove a “zolle” polifoniche, mettendo vicine forme musicali frammentate, elementi musicali tra di loro distanti e contradditori, come poteva essere quel canto natalizio intonato dai due eserciti contrapposti che disubbidendo ai comandi fecero una tregua nella notte di Natale. La loro dispersione in mezzo alla recitazione li rende drammaticamente vivi e realistici, comunque molto diversi rispetto alla compiutezza della “canzone” che ne rende un “confezionamento” più distanziato, quasi come un esercizio estetico.

Descrizione delle singole parti

1.Parodo – Preludio
I frammenti  riecheggianti i canti del repertorio popolare sono tratti da:
Quel mazzolin di fiori, O ce biel cjs’cjèl a Udin, Fa la nana, Oi della Valcamonica, Oh barbiera, La leggenda del Piave (testo di Ermete Giovanni Gaeta).
Le citazioni di musica d’autore provengono da Agnus Dei per coro (SsAaTtBb) di Krzysztof Penderecki e da alcune melodie di Pier Paolo Scattolin tratte da Trenodia 2.
In questo contesto musicale si inseriscono alcuni dei testi recitati tratti dal repertorio poetico-letterario presente in tutta la Trenodia.

2.Frammenti – Trenodia 1
La citazione di canti popolari in questa seconda parte di Trenodia 1 si arricchisce di alcuni frammenti tratti da: Nella Somalia bella, Era una notte che pioveva, Gran Dio del cielo, La banda.

3.Echi – Trenodia 2
La terza sezione di Trenodia è costituita interamente di musica originale di Scattolin e i testi poetici tratti da Sono una creatura, S.Martino del Carso, Soldati di Ungaretti sono completamente musicati e cantati coralmente: il loro continuo intrecciarsi e sovrapporsi danno alla musica forma e sviluppo.

4.Per non dimenticare – Trenodia 3
Anche in questa sezione di Trenodia non compaiono canti popolari. Preceduto dalla recitazione della prosa “Io mi ripeto” di Gadda, l’unico testo poetico presente e sviluppato in varie forme vocali è “Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade” di Ungaretti. Inoltre è presente la citazione di un testo proveniente dal repertorio di canti popolari Nella Somalia bella “…o mamma mamma, dimmelo, dimmi se sei contenta che io vado alla guerra…”. La musica assume un carattere completamente aleatorio quasi a simboleggiare la vacuità e la tragicità della scelta della guerra come modalità nella risoluzione dei problemi fra i popoli.

5.Esodo – Catarsi
L’ultima sezione è quella che immette l’ascoltatore in un percorso si speranza e di riappacificazione costato come nella prima guerra mondiale tanti milioni di uomini morti e invalidati. Preceduta  dalla lettura di In Memoriam del soldato David Sutherland ucciso in azione nella trincea tedesca il 16 Maggio 1916, e degli altri che morirono scritta dal tenete inglese Ewart Alan Mackintosh. Una citazione dell’Adagio del Quartetto per archi in Si minore di Samuel Barber apre la sezione conclusiva di Trenodia, il brano prosegue con una sezione di Agnus Dei di Penderecki, che qui appare nella versione orchestrata da Pier Paolo Scattolin: nelle battute iniziali è sovrapposta una citazione melodica tratta dalla trenodia 2. Preceduto dalla recitazione di un frammento della prosa “Io mi ripeto” di Gadda, chiude il brano Agnus Dei tratto dal “Requiem” per Giorgio Vacchi di Scattolin. La conclusione dell’opera è affidata alla recitazione del testo “Mi offrite una guerra” di Palazzeschi.

Alcune brevissime citazioni di canti popolari si incardinano sulle eseguenti elaborazioni per coro: di Antonio Pedrotti La banda, O ce biel cjs’cjèl a Udin, Oi della Valcamonica, Quel mazzolin di fiori; di Luigi Pigarelli Gran Dio del cielo; di Giorgio Vacchi Nella somalia bella.

Interpreti

Coro giovanile Euridice dell’Istituto comprensivo n.19, Lavinia – Fontana di Bologna
Bianca Armani, Sofia Arvati, Cecilia Balestrini, Sofia Bordoni, Aurora Bruzzone, Elettra Cartelli, Agnese Del Zozzo, Elisabetta Di Matteo, Sveva Lena, Karima Lucano, Sara Marzo, Federica Ricciotti, Francesca Ricciotti, Giulia Salmi, Cecilia, Sassatelli Amadori

Coro di voci bianche Euridice “Euridicínni”
Cecilia Campagna, Maria Vittoria Ravetti, Christian Serra, Benedetta Oliva, Eliana Di Lorenzo, Sebastiano Righi, Matilde Liguori
Direttori: Angela Troilo e Margherita Colombini

Coro Euridice
Soprani: Angela Beghelli, Laura Biffi, Anna Maria D’Avolio, Paola Foschi, Irene Frascari, Nicoletta Giorgi, Maura Marongiu, Maria Angela Onofri, Silvia Pastorino, Alessandra Righetti, Rosa Roffi, Angelica Trotta
Contralti: Stefania Canè, Cristina Fanin, Anna Franzoni, Anna Gaudenzi, Paola Errore, Rosanna Odorisio, Chiara Spinaci, Manuela Trerè, Carla Vanti
Tenori: Federico Fabbri, Michele Ferrari, Federico Filtri, Sergio Giachini, Davide Malaguti, Massimo Pinna, Giuseppe Tringale, Michele Viviani
Bassi: Mauro Ansaloni, Paolo Barilli, Antonio Capano, Massimo Franzoni, Jacopo Lenzi, Rolando Lisi, Antonio Lorenzoni, Niki Pancaldi, Sergio Turra

Soli: Angela Beghelli, Angela Troilo

Voce recitante: Simone Maretti

Orchestra da camera Euridice
Violini I: Willj Amadori, Alberto Deriu, Franco Parisini, Silvia Tecchio
Violini II: Vienna Camerota, Irene Pizzi, Gianmarco Stevani, Monica Turcinovich
Viole: Laura Frezzato, Letizia Viola, Maiu Kull,
Violoncelli: Stefania Giordano, Antonello Manzo, Francesca Neri, Federica Pasquali, Marta Prodi, Claudia Serra
Contrabbasso: Calcaterra Giovanni
Flauti: Luca Bologaren, Cecilia Marchetta
Percussioni: Mirco_Mungari
Armonica a bocca: Gianluca Caselli
Fisarmonica: Davide Sarnelli

Ensemble strumenti antichi “Circe”
Violino: Alessandro Urso
Viole da gamba: Angela Albanese, Silvia Guberti, Gianni Sebartoli
Liuti: Giovanni Fini, Sebastiano Scollo
Flauti dolci: Sara Dallolio, Stefano Fanton, Giuseppe Sportaro, Angela Troilo

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